Progetto: Parco della comunità, Sorbolo Mezzani (PR)
Cliente: pubblico
Anno: 2023 - In corso
Crediti: consulente paesaggistico Pamela Nichele
Il progetto consiste nella realizzazione di un Parco per la nuova Casa della Comunità, contestualmente al progetto di demolizione e ricostruzione di Casa Anzolla, un edificio rurale racchiuso in un tessuto urbano di più recente formazione che diventerà una struttura pubblica per l’accesso unitario fisico ai servizi di assistenza primaria e di integrazione sociosanitaria.
Il Parco è un importante progetto che accompagna, quindi, la trasformazione di un ambito strategico per il centro urbano di Sorbolo; si colloca, infatti, tra due direttrici sui quali si attestano i maggiori servizi esistenti e futuri e si collega al sistema degli spazi verdi esistenti, completandoli e arricchendoli di funzioni.
La destinazione d’uso prevista nel nuovo intervento, di natura socio-assistenziale, si configura come un nuovo tassello nella struttura dei servizi e la progettazione del Parco persegue, pertanto, i seguenti obiettivi: - “terapeutico”, perché è la “Casa” dei servizi socio-assistenziali e gli spazi adiacenti possono rappresentarne l’estensione per la attività all’aperto; - “didattico”, perché una parte dell’attuale area esterna è destinata ad aula verde, destinazione di “educazione ambientale” che il progetto vuole riconoscere; - “ludico e ricreativo”, perché completa il sistema del verde urbano esistente, proponendo ulteriori funzioni per il gioco, lo svago e la sosta.
L’idea
Il progetto del parco persegue l’idea di rafforzarne e valorizzare il carattere pubblico dell’ambito, intervenendo paesaggisticamente sia dal punto di vista delle funzioni e delle relazioni con il contesto, che da quello identitario e testimoniale. Lo schema progettuale, a memoria della originaria vocazione del luogo e del sovrastante edificio, reinterpreta in chiave architettonica gli elementi del paesaggio dalla forte vocazione campestre; da un lato gli elementi vegetazionali come i boschetti, i filari alberati, le fasce arboreo arbustive e i prati alberati, in una trama agricola fitta e diversificata, e dall’altro i materiali come la terra, il legno ed il mattone.
Le relazioni con il contesto
Il parco urbano vuole, quindi, diventare un nuovo ulteriore elemento della rete ecologica, configurandosi altresì come luogo di svago, flessibile ad accogliere le diverse esigenze degli utenti anche in relazione ai parchi di quartiere esistenti, e come elemento di transizione tra costruito e tessuto agricolo. Gli elementi compositivi che concorrono alla creazione di questa identità sono: - la trama regolare, in continuità con quella agricola; - i filari alberati; - i gruppi di alberi e boschetti; - l’acqua.
Il progetto di suolo
Pur prendendo forma da una visione complessiva di trasformazione dell’area, lo spazio pertinenziale pubblico viene disegnato congiuntamente al nuovo corpo edilizio, al fine di inserire scelte progettuali che contribuiscano a riproporre attraverso la rilettura di alcuni caratteri (iconemi) “architettonici” e “rurali”; elementi come le gelosie ed i materiali (mattoni in laterizio e legno) trovano un impiego in alcuni componenti che sono reinterpretati nel progetto di suolo. Il disegno dello spazio pubblico avviene, quindi, anche attraverso il “recupero” degli elementi e materiali identiari e testimoniali, che trovano un riscontro progettuale in elementi verticali (alcuni setti divisori in mattone), orizzontali (alcune tracce di bordatura) o nei rivestimenti e finiture (come per esempio nel teatro all’aperto e nell’area attrezzata).
Il Parco
Il parco è inteso come un grande prato attrezzato, uno spazio verde delimitato da lembi di bosco, in cui si articolano percorsi ed attività, zone ombreggiate per la sosta: uno spazio funzionalmente diversificato che preserverà i caratteri naturali, attraverso una progettazione attenta alle relazioni e agli ecosistemi urbani verdi presenti, con l’obiettivo di incrementare la biodiversità. I percorsi carrabili e ciclopedonali (esistenti e di progetto) che lembiscono il parco si connettono alla viabilità principale, garantendo l’accesso ai nuovi servizi in programmazione, rafforzandone la rete delle connessioni lente già presente. Una trama di percorsi secondari scandisce la suddivisione degli spazi, assicurando la permeabilità dell’area e la connessione tra le attività.
Il Parco, quindi, vuole essere molto più di un semplice parco. Non un parco sconfinato, né un piccolo angolo di prato con delle aiuole, ma uno spazio dove trovare piante perenni, prati fioriti, alberi dalla chioma generosa e rami nodosi, tanta luce e anche molte ombre, nel quale il frequentatore sarà avvolto dall’energia della natura, anche solo attraversandolo distrattamente.
È uno spazio ricco di biodiversità, un insieme di colori e profumi, nei quali troveranno spazio insetti e farfalle; non ci sono regole per esplorarlo, né una sola entrata o uscita, ma ci sono dei percorsi che invitano a scoprire cosa si nasconde oltre ogni curva o angolo, a guardare in altre direzioni, in una serie di tappe che diventano occasione per scoprirne la vera essenza e per scrivere un racconto sempre nuovo, attraverso le voci degli alberi, testimoni del paesaggio. Ci sono dei prati liberi che invitano a raccogliere qualche fiore o semplicemente a sdraiarsi, mentre se si alza lo sguardo, tutto cambia forma e significato; oltre a tronchi, corteccia, rami, si vendono gli alberi e li si riconosce, in qualità di simboli di trasformazione e connessione tra ambiente e comunità.